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Sei hai letto il nostro articolo che parla dello iodio saprai già, più o meno, dove trovare questo elemento fondamentale per la salute della nostra tiroide, ghiandola che regola la produzione di ormoni tiroidei, necessari per molte funzioni dell’organismo, soprattutto in fase di sviluppo.

Lo iodio non viene prodotto autonomamente dal nostro organismo ed è quindi necessario introdurlo attraverso la dieta.

E qui arriviamo finalmente al punto in cui ti spieghiamo in quali cibi puoi trovare lo iodio, sottolineando il fatto che molte volte, anche seguendo una dieta varia e bilanciata, la quantità presente non è sufficiente a coprire il fabbisogno giornaliero.

In quali cibi si trova lo iodio?

Lo iodio segue un ciclo molto particolare, che porta la sostanza ad accumularsi principalmente nel mare.

Viene quindi da sé che i cibi in cui è maggiormente presente questo elemento sono i crostacei, i pesci e le alghe.

Ma lo iodio è presente anche nel suolo.

Ecco perché ne troviamo tracce anche in altri cibi, come uova, latte e derivati, carne, vegetali e frutta.

in quali cibi si trova lo iodio

Ovviamente in questi cibi non si trova una percentuale fissa di iodio, ma questa dipende da molte variabili:

  • Terreno (vegetali e frutta);
  • Mangimi (spesso si aggiunge iodio ai mangimi per ottenere prodotti con più iodio. In questo caso parliamo di latte, uova e carne);
  • Ambiente (lo iodio presente nell’ambiente, in questo caso i pesci).

Ricordi cosa ti abbiamo accennato poco fa?

Spesso lo iodio presente in questi cibi non è sufficiente a coprire il fabbisogno giornaliero, che in un adulto è di 150 mcg.

Ma per questo, c’è una soluzione: il sale iodato.

Di cosa si tratta?

È semplice sale marino addizionato con iodio, utili per completare il fabbisogno giornaliero.

il sale marino iodato protetto

L’utilizzo di questo prodotto è stato favorito anche dalla legge 55 del Ministero della Salute nel 2005.

Tuttavia, c’è un “MA”.

Si perché lo iodio nel sale tende a volatilizzarsi e, soprattutto durante la cottura può disperdersi (circa il 20% nelle fritture, il 23% nella griglia e il 58% con la bollitura).

Anche per questo, c’è una soluzione.

Il nostro sale marino Presal® ha infatti lo iodio protetto.

Cosa significa?

Grazie ad una convenzione di ricerca con il Dip. di Scienze degli alimenti dell’Università di Bologna abbiamo messo a punto un procedimento tecnologico secretato di protezione dello iodio.

Questo vuol dire che lo iodio presente in Presal® è garantito nel tempo: resiste alle cotture e studi clinici pubblicati effettuati insieme al Dipartimento di Endocrinologia dell'Università di Pisa dimostrano che arriva all’organismo.

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